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mercoledì 22 maggio 2013

754 - "IN GUATEMALA NON C'È MAI STATO UN GENOCIDIO"

Parlando alla BBC Mundo, l'avvocato difensore di Efrain Rios Montt, Francisco Garcia Gudiel, ha detto che le prove non sono riuscite a dimostrare che le uccisioni e le violazioni che si sono verificate tra il 1982 e il 1983 sono stati genocidio.
"Respingiamo la sentenza, perché è ingiusta. In Guatemala, come in ogni parte del mondo, la decisione deve essere coerente con quanto è provato e che non è successo qui".
Le parole sono di Francisco Garcia Gudiel, avvocato dell'ex governante de facto Efrain Rios Montt.
Parlando alla BBC News, Garcia Gudiel ha detto di essere fiducioso che sarà annullata la sentenza contro Rios Montt emessa dal giudice la settimana scorsa, che lo ha dichiarato colpevole di genocidio e crimini contro l'umanità.
Dopo il verdetto, la difesa ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale per annullare la decisione. Il risultato di questa richiesta sarà reso pubblico a partire da lunedi.
Pur riconoscendo che, all’epoca di Rios Montt ci sono stati eccessi, Garcia Gudiel ha categoricamente rifiutato l'esistenza di un genocidio.
La condanna per genocidio è la prima al mondo da un tribunale nazionale ad un ex presidente.
Questo è un riassunto della conversazione.
Perché pensa che si dovrebbe annullare la sentenza?
La giustizia ha preso una decisione che noi non approviamo, perché è stata presa violando la legge. Ci sono stati gli ordini diretti di tribunali e corti superiori al tribunale che ha emesso la sentenza, nei quali si ordinava di sospendere l'elaborazione del processo, in attesa di chiarimento.
Ci sono molte questioni incidentali irrisolte e la Corte costituzionale era del parere che non si pronunciasse la sentenza fino a quando fossero risolte le questioni incidentali. La corte ha disobbedito a questo ordine e ha pronunciato la sentenza. Ecco perché non siamo d'accordo con la sentenza.
In secondo luogo, perché non condividiamo l'idea che ci sia stato un genocidio in Guatemala. In Guatemala non c'è mai stato un genocidio. Al processo non è mai stato provato che vi era un ordine da parte del governo, come entità sovrana, per eliminare gli Ixil.
Dei 50.000 Ixil che vi erano nell'anno 1982, durante il processo è stato dimostrato che solo 232 sono morti. Pensa che ci può essere un genocidio? Non si può quindi affermare che si intendeva sterminare gli Ixil. E' anche dimostrato che molti sono morti per cause naturali, non per i proiettili.
Ma il giudice ha stabilito che vi erano prove sufficienti per garantire che vi era genocidio, che Rios Montt sapeva e non ha fatto nulla a riguardo, voi respingete l’affermazione del giudice?
Rifiutiamo la sentenza, perché è ingiusta. In Guatemala, come in ogni parte del mondo, la decisione deve essere coerente con le prove. Qui non è successo.
La sentenza contiene le testimonianze di donne violentate, ma che una persona è stata violentata non significa che vi era genocidio in Guatemala. In Guatemala ci sono stati eccessi della guerra, e da entrambe le parti, non solo dalla parte dell’esercito.
C’è molta differenza con il genocidio. Nessuna prova ha dimostrato che si stavano perseguitando gli Ixil.
Pensa che il tribunale annullerà la sentenza?
Sì, siamo estremamente fiduciosi. In quale paese al mondo si è visto che un giudice immediatamente dopo aver condannato qualcuno si sta ingraziando la gente? E' come dire loro: ho compiuto la missione. Questo solo dimostra che il giudice è sbilanciato verso una parte. Il diritto penale dovrebbe giudicare le azioni, non le persone.
La sentenza è insostenibile per una serie di violazioni del giusto processo e del diritto di difesa. Quel processo cade, cade. Sicuramente.
La corte ha viziato il processo per ambizione e interesse di giungere rapidamente ad una condanna.
Come sta Ríos Montt in questo momento?
E’ molto malato.
Ha una seria cardiopatia, un problema di ipertensione arteriale, problemi alla prostata, ha problemi a cinque vertebre gli rendono difficile rimanere seduti e le gambe sono addormentate tutto il giorno.
Ma in tribunale sembrava in buona salute, lucido, pronto ad affrontare la battaglia legale.
Questa è la percezione che si ha, quello che si vede in superficie. Fin dall'inizio del dibattito ha fatto un grande sforzo per mantenere quella posizione, anche a scapito della propria salute.
Come è il morale?
Molto bene. Ha tanta pace interiore.
Mi ha detto "avvocato, non abbia paura, sono in pace, so che non ho fatto nulla di male in questo paese. Quello che ho fatto, l’ho fatto pensando al benessere dei guatemaltechi. Se la storia mi giudica come genocida, non importa. Io non sono genocida ".
Che cosa pensa del ruolo svolto dalle ONG internazionali in tutto il processo?
Stiamo lanciando una crociata nazionale per espellere gli stranieri che vengono a ficcare il naso nella giustizia di Guatemala. Creeremo fondi, stiamo acquistando telecamere video e macchine fotografiche per metterli in evidenza, pagheremo la pubblicità, perché gli stranieri delle ONG che influenzano le decisioni siano dichiarati non grati ed espulsi dal paese.
Sono disgustato dal ruolo delle ONG che hanno incanalato fondi europei sperperandoli qui in Guatemala, dalle ONG che sono solo parassiti in Guatemala.
Quali conseguenze potrà avere questo processo?
Purtroppo, le organizzazioni internazionali che sostengono questa serie di circostanze hanno preso il caso contro Rios Montt come emblematico. Hanno detto: Rios Montt non ha alcuna immunità perché non è un membro del Congresso, così è molto più facile da giudicare. E se noi dimostriamo al mondo che siamo stati in grado di imprigionare Rios Montt, faremo imprigionare gli altri personaggi coinvolti in questo problema.
E' un effetto domino. Il problema è che in Guatemala gli ex guerriglieri hanno cooptato le istituzioni giudiziarie. Tutte le persone che in quel momento aderivano all’ideologia di sinistra sono ora in una posizione privilegiata nell’amministrazione della giustizia e hanno cercato il desiderio di rivincita, di vendetta, non di giustizia.
BBC Mundo, 20/05/2013